24 Mar Buñuel – The Easy Way Out – Il nuovo album della band formata da Eugene S. Robinson, Pierpaolo Capovilla, Franz Valente e Xabier Iriondo
Nuovo capitolo per i Buñuel, la creatura nata due anni fa dall’incontro tra Pierpaolo Capovilla, Franz Valente
(entrambi in One Dimensional Man e Il Teatro Degli Orrori), Eugene S. Robinson degli Oxbow e Xabier Iriondo (Afterhours e Todo Modo).
‘The Easy Way Out’ consolida l’idea della musica rapida sviscerata con furore nel loro esordio
ed amplia gli orizzonti con brani più lenti che ci portano per mano in atmosfere destrutturate dal sapore unico.
La produzione artistica di ‘The Easy Way Out’ è di Xabier Iriondo.
La voce ed i testi di Eugene sono densi e viscerali,
la sezione ritmica di Pierpaolo e Franz è tagliente, non concede tregua e a tratti rallenta divenendo sempre più infernale,
le elettrizzanti chitarre di Iriondo sono esplosive ed emanano certi sapori sixties.
I Buñuel saranno presto in tour dalle nostre parti con la formazione a quattro composta da Eugene S. Robinson degli Oxbow,
Xabier Iriondo, Pierpaolo Capovilla e Franz Valente.
The Easy Way Out’ è un passo in avanti per i Buñuel dopo l’esordio ‘A Resting Place For Strangers’, un lavoro degno di nota per una delle band più potenti in circolazione. Il nuovo disco è uno sforzo artistico privo di compromessi, estremista nelle intenzioni ed estremo nella sua realizzazione.
Xabier, Eugene, Pierpaolo e Franz hanno registrato un album che va oltre l’hardcore sanguinario dell’esordio e non è catalogabile nell’infinito casellario della scena post-core contemporanea. ‘The Easy Way Out’ è un disco autentico, di fiero noise rock roboante e potente.
Buñuel ha molto in comune con il cinema dell’autore di ‘Un Chien Andalou’ per la totale mancanza di freni inibitori e la potenza sprigionata. Il sound dei Buñuel è un incubo ad occhi aperti, dove la voce e le parole di Eugene si intersecano in costrutti sonori violentissimi, dotati della carica elettrica tipica dello stile chitarristico di Xabier Iriondo, con Franz Valente e Pierpaolo Capovilla ad occuparsi di una sezione ritmica serratissima, episodicamente lenta ed infernale, rapidissima e hardcore nella maggior parte dell’album.
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