Parlando di “To Be A Bird”, la band ha detto:
“Questa traccia è nata come un accenno di trip jam nello studio di Syd (a Hackney), dove abbiamo inventato una chitarra, un basso e un groove di batteria e la canzone si è sviluppata da lì. Le melodie delle voci insieme al clarinetto e al coro danno l’idea dell’uccello liberato che vola via dalle pressioni delle società per evitare così di conformarsi. Il video è un’opera d’arte astratta che rappresenta la distrazione della pubblicità e del consumismo, ma che fluttua inesorabile verso il vuoto mentre il mondo scorre”.
Per Peluchè sono state spese belle parole da parte di Noisey, iD, Q, NME, The Line of Best Fit e The Guardian e ulteriore supporto è arrivato da radio di prestigio come BBC (Radio 1 e 6 Music), Radio X e Resonance FM. Anche la loro attività live è prolifera e di successo: hanno infatti aperto spettacoli per nomi come Pumarosa, Everything Everything, Ghostpoet, Loyle Carner, Glass Animals, Flamingods, Ibibio Sound Machine e Boxed In, e nel loro già impressionante curriculum si aggiunge un disco per l’etichetta Speedy Wunderground di Dan Carey.
La loro visione della musica, così collettiva eppure profondamente personale, il loro stile estremamente unico perché ispirato a generi fortemente divergenti fra loro, tutto le ha rese inconfondibili confermando un immenso talento e una propensione naturale alla longevità che band dall’esperienza ben maggiore possono solo sognare di raggiungere.
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