POLVERONE è il nuovo album degli AMARI maestri di pop sbagliato dal 1999 - Radio Città Benevento
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POLVERONE è il nuovo album degli AMARI maestri di pop sbagliato dal 1999

POLVERONE è il nuovo album degli AMARI maestri di pop sbagliato dal 1999

POLVERONE è il nuovo album degli AMARI, maestri di pop sbagliato dal 1999. Uscirà per Bomba Dischi/Universal il 20 ottobre sia in formato digitale che fisico, anticipato da Dinosauro e Prima Di Partire, e dal prossimo singolo Gatti Di Polvere che potrete ascoltare dal 22 settembre.

POLVERONE

La polvere copre tutto, copre le cose che ci circondano, i libri letti e mai più riaperti, i dischi, le chitarre che non suoniamo più. La polvere ci da l’illusione di mantenere tutto inalterato, a volte, persino le consuetudini ed i rapporti umani. La polvere congela il tempo e per fare ciò bisogna che tutto rimanga immobile.

Ma basta poco, basta una semplice folata d’aria improvvisa e si alza il POLVERONE.

Il polverone nasce polvere e tornerà ad essere polvere ma nel suo manifestarsi cambia tutte le regole del gioco; è un momento di rottura, il risultato di un grande movimento.

Con POLVERONE gli Amari si focalizzano su questo brusco cambiamento di stato usandolo come un filtro per metabolizzare le piccole rivoluzioni esistenziali che hanno condizionato il loro vissuto negli ultimi 4 anni di silenzio dall’ultimo Kilometri. Nascono così accurati quadretti esistenziali, nati nel trambusto di un trasloco, nella perdita di un amico che va a vivere in un’altra città oppure ritornando in luoghi vissuti nel passato ora completamente diversi da come ce li ricordavamo.

Tutto questo polverone alla fin fine è entrato persino dentro la musica degli Amari e le nuove canzoni sembrano proprio portarsi dietro la povere di tutti i vinili campionati per crearle, la stessa polvere che sembra guidarle dall’inizio alla fine del disco. E’ musica che nasce per sedimentazione di suoni non intenzionali, una specie di scenografia misteriosa pronta ad essere popolata di storie e personaggi.

POLVERONE è il ritorno sulle scene degli Amari ed è una nuova partenza in sgommata.

                                                                   

Gli Amari hanno attraversato gli ultimi venti anni di musica indipendente italiana, riuscendo ad affinare la propria personale visione della musica pop, spaziando con naturalezza fra influenze musicali distanti e assimilando nel tempo suoni nuovi e vecchie scoperte.

Nati a Udine sul finire degli anni Novanta come duo hip hop, Dariella e Pasta capiscono in fretta quanto le barriere di genere gli stiano strette: iniziano così a sperimentare fra i generi e allargano il gruppo con l’inserimento del terzo elemento chiave, Cero, al basso.

In seguito alla vittoria del Festival Arezzowave nel 2000, e all’album Apotheke (2002) prodotto dallo stesso festival, conoscono quello che diverrà il produttore storico della band, Leonardo “Fresco” Beccafichi che, dopo il loro terzo album Gamera (2003) – miscela a base di rap underground, chitarre folk ed elettronica – ricoprirà un ruolo fondamentale nell’evoluzione del sound Amari.

E’ con lui infatti che la band dà vita nel 2005 a Grand Master Mogol: l’album è a fuoco come mai prima, gli ingredienti sonori sono mescolati con naturalezza, i testi, sino ad allora immaginifici ed enigmatici, si fanno più concreti e intimi. Allo stesso modo, la loro immagine diviene peculiare, con un immaginario colorato e pop sostenuto dai video del regista DanXzen. L’album, autoprodotto dalla Riotmaker Records (dello stesso Pasta e del socio Luka Carnifull), viene notato dalla Warner Music ed è così che viene siglato un accordo che porta l’etichetta a una produzione e distribuzione major, pur restando indipendente nelle scelte artistiche. Gli Amari iniziano un tour di date in tutta Italia e la formazione si allarga a cinque elementi.

Nel 2007 esce Scimmie d’Amore. L’album (il primo per Riotmaker/Warner) si caratterizza per un pop ecclettico e giocoso, per una copertina iconica e una divisa live inconfondibile, con dei pettorali gialli scimmieschi, e per un secondo, lungo, tour italiano.

A tour concluso gli Amari decidono di assecondare la loro voglia di registrare “tutti inseme”, riunendosi nello studio di registrazione pordenonese del loro nuovo chitarrista Enrico Berto e dando vita a Poweri (2009), un album in cui si mettono alla prova anche con testi in lingua inglese.

Nel 2010 Dariella, Pasta e Cero (nucleo storico della band) tornano a collaborare con Leo Fresco nel suo Malkovich Studio di Città di Castello: dopo due anni di gestazione nasce Kilometri. L’album segna la riscoperta della più tradizionale musica pop e cantautorale italiana e la ricerca di un sound più essenziale. Al trio si aggiunge inoltre Simone Sant per le parti elettroniche, di tastiere e batteria. Nel corso del tour che segue l’uscita dell’album, gli Amari scrivono il materiale per la colonna sonora del film Maicol Jecson (2014) di Francesco Calabrese, divertendosi a giocare per la prima volta con la musica a commento sonoro per le scene di un film.

Nel 2015 si chiudono nuovamente in studio con il solo intento di divertirsi, scrivendo di getto e improvvisando con sample presi da vecchi dischi, sintetizzatori e drum machine: due anni dopo ne esce Polverone, il disco più elettronico della band e il primo ad uscire per la label romana Bomba Dischi.

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